giovedì 1 settembre 2011

una delle mie interviste


Due chiacchere in cucina

Abbiamo intervistato per voi lo Chef Rossella Bortoluzzi:
Nome :Rossella
Cognome:Bortoluzzi
Anni :43
Quando hai deciso d'intraprendere questa professione e perch�? e' stato un puro caso...anche se a dire il vero sono nipote d'arte,mia nonna aveva uno dei migliori ristoranti di Venezia dove io muovevo i primi passi, e mi divertiva a preparare tavole, asciugare posate e servire al banco sopra di uno " scagnello del latte"... Per me era puro divertimento. Divertimento che poi e' diventata una professione, ma in cucina, a dire la verita', anche se mi piaceva un casino ci fin� per un vero e proprio caso... Lavoravo come barista in un locale nel veneziano, manco' l'interno di cucina e venne chiesto chi voleva sostituirla. Dopo alcune pressione da parti di amici e colleghi decisi che avrei ricoperto quell'incarico finche' non ritornasse la nostra aiuto. Heheh... fu mitico... non sapevo da che parte cominciare e stranamente dopo 1 ora avevo gia' in mano il mestiere come se quel dna venisse fuori all'improvviso....Certo che ho lavato un sacco di piatti, mamma mia ne ho perso addirittura il conto, ma la passione di scoprire, di gustare, di provare, era talmente grande che non sapevo resistere alla tentazione di�metter mano�ai fornelli... Ho lavorato con persone gia' allora con 30 anni di esperienza alla spalle... ho preso "incornate" di tutti i tipi, ma poi ce l'ho fatta!Ricordo un aneddoto molto simpatico: mi presentai come aiuto cuoca in un risto, tutta agghjindatta anche perche' e' il mio modo di pormi... hehehehhe... Il personale di cucina era tutto maschile e uno chef mi disse "Hei!!! Guarda che sfilate moda sono solo a Milano!"� Mi guardai intorno e gli dissi che avevo 4 anni di esperienza come interno cucina. Si fece una risata megagalattica, ma poi mi fa "Dai rossa, questa e' la divisa. Cambiati".�E da l� iniziai la mia carriera in questo mondo che io amo alla pazzia e dove�non si�finisce mai di imparare. E' l'umilta' la cosa che fa emergere uno chef...
Hai mai avuto un rimpiato durante la tua carriera lavorativa? Se si, quale? s�, certo, quello di aver fatto di testa mia, ma ora, a 43 anni,�invece faccio frutto di cio' che mi e' stato insegnato come se fosse un oggetto da tenere dentro un porta gioie. Rimpiango anche�di non aver fatto l'alberghiero, ma allora erano solo due: uno a jesolo e l'altro a castelfranco, nella mia zona. Infine penso che avendo lavorato sempre in Italia un'esperienza all'estero ci vorrebbe
Quale � stata la brigata di cucina che ti ha dato piu' soddisfazioni? A Venezia, in un ristorante dove ho avuto un'insegnante che mi ha praticamente dato di tutto e di piu' e che non smettero' mai di ringraziare. Anche se non c'e' piu', a volte mi sembra di sentire "Non cos� rox...devi fare in questa maniera...."
Da quale dei tuoi piatti ti senti maggiormente coinvolta? il pasticcio di pesce e la vellutata di baccala'...diciamo il pesce in generale
Come pensi di essere visto dai tuoi colleghi e dai tuoi superiori? i colleghi mi temono un po'... ho un brutto caratteraccio. Quanto ai�superiori non lo so, non gliel'ho mai chiesto
Che progetti hai per il futuro? mettermi con uno chef e andare all'estero ma penso restera' solo un grande sogno
Quale o quali chefs hanno segnato la tua vita professionale? Non penso ci siano grandi chef, ma grandi uomini che sono riusciti a fare della propria esperienza una passione da regalare sia ai palati piu' fini che alle nuove leve. Senza di loro non saremmo cos�, non credi?????
Che tipo di cucina ti piace fare prevalentemente? rustica-tradizionale. Riscoprire le nostre origini enogastronomiche, gli antichi sapori di un tempo. Essendo veneziana, penso soprattutto a quelli dell'antica Repubblica della Serenissima; e all'Italia, il bel paese ricco di tradizioni e cultura... Lo sapevate che la mozzarella di bufala viene fatta anche nel trevigiano e che anche noi abbiamo l'olio extravergine d'oliva??? hehehehheheh
Se dovessi scegliere dove lavorare e cosa fare dove ti vedresti? Bh�, il massimo sarebbe chef executive in un ristorante o a Dubai, con le specialita' venete, o a Tokio. Ma non snobbo nemmeno l'America, che purtroppo�resta solo un sogno... E'�bello anche sognare. Intanto accontentimoci di lavorare alla Biennale di Venezia e, perche' no,�qualche ora�all'Istituto Alberghiero, ad insegnare ai lavativi e trasmettere l'amore per cio' che fai
Come s'inserisce la tua vita professionale con quella privata? Qui tocchiamo un punto dolente. Non riesco molto bene, ma io amo troppo il mio lavoro e chi mi deve stare accanto deve capirlo.�Per� credo che�solo uno chef o chi e' del mestiere capisca quanto sia strepitoso ricevere complimenti e creare..
Qual'� l'aspetto piu' duro nel lavoro in cucina? Non mi pesa, ma penso a quando arrivano in 100 in poco tempo... ma che dico..!! uhahah! Ma che ce�ne�frega!�L'importante e' sentirsi a casa propria quando si mette piede dentro una cucina
Che consiglio daresti oggi, a chi volesse intraprendere questo lavoro? fatelo e amatelo....solo cos� riuscirete, altrimenti e' meglio che non cominciate neppure
Dicci una frase che racchiuda in se il senso del cuoco: il senso del cuoco: fuoco-passione-diavolo.........
Fai un saluto al CIM
ciao raga', non vedo l'ora di potervi incontrare di persona, ma sara' difficile...Ll'importante e' esserci sempre, sopratutto con il cuore di chi, come noi ,ama cio' che fa. Un abbraccio e baciotti a tutti gli chef del cim.... BUON LAVORO........E NON DIMENTICATE.!!!!!!!!!!!!!!..PASSIONE....LA CUCINA ITALIANA SEMPRE NEI NOSTRI CUORI

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