Nei primi tempi della Serenissima, nella laguna di Venezia era piuttosto comune l’usanza di divertirsi e passare il tempo libero praticando la voga, con diversi tipi di imbarcazione. Da questa pratica amatoriale nacquero ben presto vere e proprie sfide di velocità e di durata, con modalità e regole sempre più precise.
Non è chiaro quando ebbe inizio la tradizione delle regate. Secondo alcuni studiosi[1] l'origine potrebbe risalire al 942 quando avvenne un episodio analogo a quello del ratto delle sabine: durante una festa popolare, i pirati rapirono le donne veneziane in età da marito ma furono subito inseguiti dagli uomini che remando furiosamente sulle loro barche riuscirono a raggiungere e liberare le giovani rapite. Da questo episodio ebbe origine la Festa delle Mariecon annessa regata.
La prima datazione certa in cui il termine regata compare risale al 1274, a una nota di un codice anonimo che recita"Splendor magnificissime Urbis Venetorum, 1274, die 16 septembris, indicta regatta cum navigiis habentibus remos viginti"[1].
La prima rappresentazione pittorica di una regata nella città di Venezia risale invece al 1500[1], anno in cui in un particolare della grandiosaVeduta di Venezia di Jacopo de' Barbari è raffigurata una competizione tra barche a quattro rematori nel tratto compreso tra il Lido e Piazza San Marco.
È certo quindi che regate tra barche di grandi dimensioni si svolgessero già nel XIII secolo. Le autorità pubbliche dell’epoca cominciarono ad incoraggiare questo tipo di attività sportiva, intravedendone oltre che un benefico ed utile esercizio fisico nel tempo libero, anche una pratica atta a rinvigorire e preparare gli equipaggi delle marinerie da battaglia a sostenere gli sforzi in caso di conflitti in mare. Nel 1315 uscì un decreto del Senato che regolamentava lo svolgimento annuale della regata della Festa delle Marie, anche se le manifestazioni più imponenti e grandiose si ebbero successivamente, quando vennero celebrate unitamente a grandi eventi pubblici cittadini, importanti ricorrenze e feste in onore di ospiti illustri. Lo spettacolo unico delle regate più sontuose costituì presto anche un motivo di orgoglio per Venezia, con la costante crescita del prestigio e della potenza commerciale e militare della Repubblica nel Mediterraneo.
Tipicamente, le regate avvenivano in aperta laguna, come nel caso riportato anche nella pianta del De' Barbari, e solo eccezionalmente si svolgevano lungo il Canal Grande. Per tutto il XV e XVI secolo le regate, pur godendo di pubblico patrocinio, venivano indette dalleCompagnie della Calza, fino al 1631 quando il Consiglio dei Dieci, forse in seguito all'epidemia di peste in atto in quel periodo, deliberò l'esclusiva dello Stato per indire le regate, concedendo una licenza di delega, su designazione delle Magistrature di competenza, per i privati che avrebbero dovuto provvedere anche a coprire le spese organizzative. Dal 1687 la delega fu concessa alle famiglie patrizie e alle corporazioni delle arti e mestieri.
Nel 1670 divenne di moda distribuire pubblicamente volantini riportanti sia il ruolo delle regate che i risultati di quelle già svolte. I campioni delle regate del tempo, come ancor’oggi, erano soprattutto i barcaroli di professione e i gondolieri, abituati quotidianamente alla pratica della voga e quindi ben allenati e precisi con il remo, nonché generalmente molto vigorosi e prestanti fisicamente.
Anche dopo la caduta della Serenissima nel 1797, sotto la dominazione francese, la pratica delle regate continuò, sia pure con ritmi più ridotti. Nello stesso 1797 i francesi organizzarono ben due regate, una il 14 luglio e una il 18 settembre in occasione della visita a Venezia diGiuseppina Beauharnais, moglie di Napoleone Bonaparte, allora ancora generale. Anche nel 1807 venne organizzata una regata in onore dello stesso Napoleone in visita alla città[1].
Rievoca il grandioso corteo acqueo organizzato per l’accoglienza trionfale che fu riservata alla regina di Cipro, Caterina Cornaro al suo arrivo in città nel 1489, dopo l’abdicazione del suo trono in favore di Venezia.
Nel 1815, con il passaggio della città sotto gli austriaci, venne organizzata una regata in onore dell'imperatore d'Austria e sotto il nuovo regime la pratica delle regate riprese un nuovo vigore tanto che nel 1841 venne regolamentata una regata annuale lungo il Canal Grande secondo le modalità attuali, organizzata a spese pubbliche. La pratica fu interrotta nel 1848, in seguito all'insurrezione della città, e non fu più ripresa fino al 1866, anno in cui Venezia fu annessa al Regno d'Italia. L’appellativo Storica fu coniato e introdotto solo nel 1899, su proposta del sindaco di allora, Filippo Grimani.
Il corteo è formato da decine di imbarcazioni tipiche veneziane a remi, tra cui le bissone che vengono usate solo in questo tipo di occasioni, con vogatori e figuranti in costume d’epoca, tra cui il Doge e Caterina Cornaro. Le barche sfilano in una processione che parte dal Bacino di San Marco e percorre tutto il Canal Grande fino al Ponte della Costituzione, per poi ripercorrere a ritroso il suo tragitto fino al punto di arrivo delle gare a remi, la Machina, palco galleggiante costruito di fronte a Ca' Foscari, tra gli applausi di veneziani e turisti, che si godono lo spettacolo dalle rive e dalle dimore private che si affacciano sul percorso del corteo.
ROXCGEF
SCATTATE IN OCCASIONE DELLA REGATA
STORICA 2009
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